Dopo la lettura delle interessanti slide sul SEO in generale proposte dal portale SEOmoz (agosto 2010), mi è venuto in mente in primo luogo che sarebbe utile (e credo necessario) riassumere i 10 modi più comuni per ottenere backlink. Peraltro ne stiamo ancora discutendo sul forum del nostro blog, e questo mi sembra un motivo in più per procedere in tal senso.
Vediamo dunque le dieci “tecniche” più utilizzate per ottenere backlink per il proprio sito o blog, dalle tecniche base a quelle avanzate e sempre più efficaci.
(1) Chiariamo una volta per tutte: avere più blog e citarli tra loro puo’ funzionare a patto di non essere troppo autoreferenziali, non creare catene di citazioni e soprattutto utilizzando sempre domini distinti e di primo livello. Probabilmente la tecnica non è il top della professionalità e si presta a pratiche poco “pulite” che, ricordiamo, ormai non funzionano più. Questo non significa, quindi, che creare 15 blog su Blogger e citarli tra di loro sia una soluzione, data la recente introduzione con Google Caffeine di “freschezza” dei contenuti e la definizione (sacrosanta, direi) del concetto di TrustRank, che prescinde dal numero di link alla pagina.
(2) Molto meglio sfruttare i social network: tutti sanno che con Facebook, ad esempio, si puo’ facilmente diffondere il proprio link in modo “virale“. Se il contenuto dell’articolo è valido, condivisibile, innovativo, utile o particolarmente provocatorio, sarà immediata la condivisione dello stesso, la discussione nei commenti, la diffusione e via dicendo. I social network sono un’eccellente veicolo di backlink: tuttavia il più delle volte i backlink concessi possiedono di default l’attributo “nofollow” e, dunque, non si diffondono nelle SERP. Questo pero’ non vuol dire che non siano utili, dato che posterete le vostre notizie direttamente all’attenzione dei vostri contatti.
(3) Commentare i blog simili al proprio allegando l’indirizzo del vostro sito (o meglio di un articolo specifico correlato a quanto avete letto sul posto) è una tecnica molto diffusa, non produce risultati eccezionali ma è comunque da considerare nel lungo periodo. Da evitare, invece, la diffusione del proprio URL sui forum se non richiesta, e la diffusione dei link in firma su forum o Usenet, adibiti per loro natura a contenere informazioni concrete e non richiami “pubblicitari” ad altri siti.
(4) Scrivere un articolo di approfondimento o per discutere (o ribaltare) quanto letto in un blog, e successivamente – se i commenti sono abilitati – commentare a riguardo l’articolo da cui si è preso spunto, allegando il permalink del vostro nuovo articolo. Non funziona in ogni circostanza (specie se siete falsamente accomodanti con l’articolo in questione o, peggio, se state sostenendo per dispetto l’esatto contrario), ma riesce a produrre discreti risultati nel medio-lungo periodo.
(5) Sfruttare i siti di micro-blogging: analoghi ai social, ma con maggiori potenzialità di diffusione: Twitter, FriendFeed, Status.Net e Identi.ca sono i “magnifici 4” in tal senso. Anche qui spesso i link concessi possiedono di default l’attributo “nofollow”, ma esistono piattaforme in dofollow di default (Status e identi.ca, ad esempio). Riflettete comunque sul fatto che concedere a tutti il doFollow significa condividere contemporaneamente la popolarità – in termini di PageRank – con tutti coloro che postano link.
Nella seconda parte dell’articolo ho analizzato altre tecniche ancora più efficaci.
Fonte (dell’immagine e di parte dell’articolo): http://www.slideshare.net/randfish/introduction-to-seo-5003433
in effetti il punto 1 credo sia la classica cosa a cui hanno pensato tutti almeno una volta nella vita.. non che non funzioni, ma la cosa peggiore di questa tecnica è che si tende a lavoricchiare su ogni blog senza mai arrivare ad una conclusione.
gli sviluppi sui social mi interessano parecchio, sono abbastanza acerbo in materia… attendo impaziente il tuo contributo 🙂
Provo a dire la mia come al solito. Per quanto riguarda il punto 1 non sempre serve, a mio avviso può essere utile ma su parole chiave generiche magari per sviluppare contenuti concentrati su un solo aspetto e poi linkare il sito principale. Sull’uso dei social network ci sarebbe da scrivere un libro, una cosa che ho imparato ultimamente è che non basta collegare in automatico il nostro blog ai social, gli account vanno curati giorno per giorno, Google da un punteggio ai nostri profili, ma ne parlerò prossimamente.
ottimo
grazie
buon lavoro
Molto interessante..ci provo subito.
ma è meglio puntare al numero di backlinks o a backlink da pagine con pagerank alto?
Partendo dal presupposto che ogni SEO la pensa in modo diverso, io posso risponderti secondo la mia idea e la mia esperienza. Un link è sempre un link, questo per dire che non bisogna evitare pagine con pagerank basso specialmente se sono a tema con il tuo sito.
Credo che Carlo abbia un po’ più di esperienza di me in merito, comunque per quello che ho visto per blog emergenti è bene puntare di più alla qualità… personalmente preferisco 5 backlink “sudati” e buoni, piuttosto che rischiare ban o penalizzazioni. E’ vero comunque che attualmente Google non riconosce alla perfezione ogni sito, per cui tende un po’ a valutare egualmente tutti i backlink senza troppe finezze (in questo senso ha pienamente ragione Carlo, almeno se ne hai in grosse quantità).
PS: tieni presente che per come funziona il PR – almeno nella sua definizione originale – anche gli outbound link che riporti (ad es. le fonti che usi) influenzano il tuo PR…è vero che ormai il PR non è tutto, ma sta di fatto che tutti i siti primi su Google hanno backlink in abbondanza e tutti di qualità (o quasi), ed il PR ha giocato un ruolo determinante.